LAVORO AGILE: il punto di vista dei dipendenti e delle imprese

PRO per i lavoratori
  • risparmio di tempo e denaro sui trasferimenti
  • possibilità di scegliere il luogo da cui lavorare
  • autonomia e indipendenza nell’organizzazione del lavoro
CONTRO per i lavoratori
  • aumento del tempo legato al lavoro gratuito di cura
  • minori entrate per il venire meno di benefit e straodinari
  • senso di alienazione e isolamento
  • incertezza sulle prospettive di carriera
Ci sono aspetti che possono trasformarsi sia in PRO che in CONTRO tutto dipende da come si vive e imposta il lavoro smart...

Per chi è operativo da casa il lavoro di cura aumenta perchè ci si fa carico spesso anche di incombenze che prima, quando si era in ufficio, semplicemente venivano accantonate (es. cucinare il pranzo ad un figlio adolescente, accompagnare un parente anziano a fare la spesa, …). Ma anche perchè, soprattutto in fase di crisi, le famiglie tendono a tagliare i costi dovuti a supporti esterni (es, baby sitter, collaboratore domestico, etc.).

Il rischio del lavoro agile è che diventi un ghetto, soprattutto al femminile.

Si può fare in modo che questo non accada? SI, a tre condizioni:

  1. il lavoro agile non deve pregiudicare la carriera
  2. deve essere utilizzato da tutti allo stesso modo (donne, uomini, manager e impiegati)
  3. il tempo liberato grazie all’eliminazione degli spostamenti non deve essere utilizzato per caricarsi di una mole aggiuntiva di lavoro domestico gratuito.
PRO per le imprese
  • minore necessità di spazi e conseguente risparmio su affitti e bollette
  • riduzione di permessi e assenteismo
  • riduzione costi legati per pulizie, mense, buoni pasto
  • sburocratizzazione dei processi
CONTRO per le imprese
  • costi iniziali legati all’acquisto di hardware, formazione, digitalizzazione
  • necessità di cambiare l’organizzazione, a partire dal middle management, dal paradigma comando/controllo a quello di coordinamento/motivazione.
La valutazione più importante per l'impresa riguarda la produttività. Aumenta oppure no con lo smart working? Diverse indagini dimostrano che si può aumentare.

Una di queste per esempio ha messo a confronto due gruppi di lavoro nella stessa azienda nello stesso settore: uno in smart working l’altro no. Dopo quattro mesi si registrava una maggiore produttività per i lavoratori in smart working del 3-4%. (Marta Angelici e Paola Profeta)

Inoltre non nascondiamocelo, lo smart working è un buon modo per capire “chi fa che cosa”; di fatto costringe a ridiscutere gli equilibri a tutti i livelli. Nell’ambito dell’accordo individuale, nei contratti nazionali di categoria ma soprattutto a livello aziendale. Il livello aziendale è quello per sua natura più adatto a negoziare il perimetro del lavoro agile.

Potrebbe essere proprio il lavoro agile a far decollare un negoziazione aziendale tanto utile ad aumentare la produttività, quanto finora poco praticata (esiste solo nel 20% delle imprese).

(Tratto da LAVORARE DA CASA – I diritti e doveri dello smartworking – Corriere della Sera)


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