Formazione salute e sicurezza: equiparata la formazione in presenza a quella in modalità sincrona

Per effetto della legge n. 52 del 19 maggio 2022 la formazione in modalità sincrona è equiparata a quella in presenza.

L’art. 9bis infatti riconosce, ai fini della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l’equiparazione tra la presenza in aula e l’erogazione a distanza, attraverso la metodologia della videoconferenza in modalità sincrona, tranne nei casi in cui siano necessarie per legge degli addestramenti o prove pratiche.

Il nuovo articolo specifica che la formazione obbligatoria può essere erogata sia con modalità in presenza che con modalità videoconferenza sincrona.

Tale modalità a distanza non può essere utilizzata nel caso di attività formative per le quali la legge o gli accordi Stato-Regione prevedano prove pratiche o addestramento che devono svolgersi obbligatoriamente in presenza.

Punti di forza e di debolezza della formazione a distanza

Si riportano di seguito i punti di forza e di debolezza della formazione erogata tramite videoconferenza sincrona rispetto alla formazione in presenza.

Punti di forza Punti di debolezza
Formazione contemporanea di persone che lavorano in organizzazioni con sedi dislocate sul territorio. Difficoltà di fruizione del corso in caso di problemi di qualità audio o video.
Riduzione dei tempi per gli spostamenti. Minore interazione empatica tra docente e discente per la difficoltà di utilizzare il linguaggio non verbale (gestualità, posizionamento del docente rispetto all’aula, possibilità di guardarsi negli occhi, ecc.).
Riduzione dei costi (es. trasferte) Necessità di utilizzare uno strumento che garantisca: l’identificazione dei partecipanti, la tracciabilità delle attività formative, la costante interazione in tempo reale tra discenti e docente e la verifica dell’apprendimento.
Possibilità di effettuare la formazione in situazioni emergenziali (es. lockdown Covid 19). Impossibilità di erogare la parte pratica della formazione.
Sperimentazione di nuove forme di interazione docente-discente-gruppo classe. Limitazione del numero di partecipanti per garantire una miglior fruizione del corso. Si suggerisce un numero massimo di 10 persone.
Possibilità di coinvolgere risorse fuori sede per lavori di medio-lunga durata (es. cantieri) difficili da mettere insieme in un’aula fisica. Necessità di garantire la privacy degli utenti nell’utilizzo delle piattaforme di videoconferenza.
Minori elementi di disturbo per il docente che può dedicare alle domande momenti ben precisi riducendo le interruzioni in classi particolarmente vivaci. Possibili difficoltà nella registrazione delle presenze.
Maggiore facilità a porre domande da parte di discenti particolarmente timidi. Rischio di perdere partecipanti o docenti per interruzione della connessione internet con conseguente necessità di riprogrammare una nuova sessione.
Possibilità di spacchettare le sessioni complessive in moduli più brevi da seguire anche in giorni differenti per aumentare i tempi di metabolizzazione dei concetti favorendo una micro-progettazione più efficace e tarata sui bisogni emersi durante la formazione. Impossibilità di utilizzare questa modalità di erogazione ad utenti analogici e/o non in possesso dei necessari dispositivi/conoscenze digitali.
Riduzione degli impatti ambientali legati al consumo di carta stampata ed alle emissioni in atmosfera prodotte dall’uso di mezzi a motore per il raggiungimento della sede del corso. Difficoltà del partecipante a mantenere l’attenzione per periodi prolungati ed affaticamento visivo per uso prolungato del videoterminale.

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