Cos’è la valutazione dei rischi? 

La valutazione dei rischi è un’analisi accurata ed approfondita di tutto ciò che potrebbe rappresentare un potenziale danno per la salute dei lavoratori all’interno di un contesto lavorativo.

La valutazione dei rischi sul lavoro è un obbligo  non delegabile del Datore di Lavoro, deve essere effettuata in tutte le realtà produttive aventi anche un solo lavoratore e può essere svolta richiedendo la collaborazione:

  • Del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) come supporto nella valutazione e nella gestione dei rischi
  • Del Medico Competente (MC) che contribuisce alla valutazione dei rischi specifici e predispone il piano di sorveglianza sanitaria
  • Del Rappresentante dei Lavoratori (RLS) che ne visiona il contenuto.

La valutazione dei rischi ha l’obiettivo di limitare gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali e ridurre al minimo tutti i rischi esistenti.

Ed è per questo che risulta di vitale importanza prendere in considerazione tutti i rischi e i pericoli, anche quelli di attività che potrebbero sembrare secondarie.

L’ attività può essere suddivisa in 4 fasi:

  1. Fase di identificazione: analisi dettagliata di tutti i potenziali pericoli presenti sul luogo di lavoro
  2. Fase di valutazione: stabilire quali sono tutti i potenziali pericoli riscontrati e determinare il loro livello di rischio
  3. Fase di attuazione di misure di prevenzione: individuare le misure da adottare per prevenire e ridurre quanto più possibile un potenziale rischio
  4. Fase di gestione e di monitoraggio: verificare l’efficacia delle misure di controllo adottate e valutare i rischi residui, cioè il grado di rischio che rimane nonostante l’applicazione di tutte le misure.

La valutazione dei rischi deve quindi prendere in considerazione tutti i rischi e le fonti di pericolo che potrebbero recare un danno, o mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, tenendo conto anche delle caratteristiche oggettive dei lavoratori quali genere, età e provenienza, senza dimenticarsi di valutare anche la presenza di categorie deboli (lavoratrici madri, lavoratori minorenni o lavoratori diversamente abili).

Durante la valutazione verranno presi in considerazione:

  • rischi correlati agli ambienti di lavoro: problematiche strutturali, locali interrati o seminterrati, altezza e superficie dei locali non idonee
  • rischi chimici: esposizione dei lavoratori a sostanze tossiche o nocive come  agenti corrosivi, irritanti o cancerogeni
  • rischi biologici: esposizione del lavoratore a microrganismi che potrebbe provocare infezioni, allergie, intossicazioni (es. rischio legionella)
  • rischi fisici: esposizione prolungata a fonti di rumore eccessivo, a vibrazioni, a radiazioni o ad ultrasuoni
  • rischi meccanici: carenza di misure di sicurezza nell’utilizzo di macchine e attrezzature con conseguente pericolo di taglio, schiacciamento, caduta, urto.
  • rischi ergonomici: relativi ad attività che possono creare potenziali danni fisici al lavoratore (movimentazione dei carichi, posture incongrue o movimenti ripetitivi)
  • rischi organizzativi: assenza di procedure o istruzioni precise per determinate mansioni
  • rischi da stress-correlato: rischi psico sociali quali stress, mobbing o burn-out.

Conclusa la valutazione verrà redatto il  DVR ( Documento di valutazione dei rischi) che dovrà essere  conservato in azienda e dovrà contenere:

  • L’elenco di tutti i rischi che sono stati individuati e valutati
  • Le misure che sono state adottare in precedenza fino ad oggi
  • Le misure di miglioramento in materia di salute e sicurezza che si vorranno adottare nel tempo.

Attenzione perché spesso la parola “rischio” viene confusa con la parola “pericolo”:

  • Il rischio è la probabilità che quel danno accada: “Probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione”
  • il pericolo è un elemento concreto: “Proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni”.

Non sarà mai possibile eliminare tutti i pericoli, però è possibile tenerli sotto controllo: il rischio residuo è il rischio che rimane dopo l’adozione di misure di controllo adeguate.

E’ importante considerare la valutazione dei rischi  come una fotografia dell’organizzazione aziendale, in quanto andrà rivista ogni qual volta vengano apportate modifiche sostanziali all’interno della realtà lavorativa: teniamo presente che le persone cambiano, i macchinari si usurano e la tecnologia avanza. La valutazione deve andare di pari passo con la realtà lavorativa del momento.


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